mercoledì 28 febbraio 2001

Raccolta poesie di: Samantha Buldrini

Foglie d'autunno. 

Fresche d'inverno,
secche d'estate,
fiorite di primavera,
foglie d'autunno
cader dall'albero
che anche lui aspetta
il freddo ed il gelo;
Calme d'inverno,
arzille d'estate,
colorate di primavera,
foglie d'autunno
non più sfoggiar,
il dolce mantello estivo,
che or scivolar
con esse,
dolcemente a terra.

Pallide d'inverno,
profumate d'inverno,
profumate d'estate
amaliate in prmavera,
foglie d'autunno,
scioglier candidamente
la lor tiepida
e pur fioca
luce,
scivolar dolcemente 
in un lungo letargo 
infinito;

dormiglione d'inverno,
sveglie d'estate,
sognanti di primavera,
foglie d'autunno,
coricarsi,
cadendo nel più basso,
nalla gentil dimora
che ansiosa le attende,
la terra.



Quattro venti.


Ancora di salvezza, 
la mia vita orsù sciupata; 
mi ritrovo or qui, 
immersa nei mie pensieri, 
una bella donna d'oltremare fui, 
un tempo, 
che tutti gli uomini volevan aver;
ninfa dell'olimpo,
bella ed infinitamente affascinante.
Quattro venti,
d’Amore,
quattro venti,
tiran nel mio cuore,
i problemi saltan fuori
tutti quanti,
tutti insieme:
quando mai potrò,
ritornar ad amare ostentamente?
Luce e tristezza,
candida carezza
a mio padre feci,
quando andai via da Atene,
oggi qui tra catene,
pesanti della vitam
mi ritrovo sol
mi ritrovo stordita
in una strada
senza via d’uscita.
Quattro venti
intrecciati,
l'un l'altro si mischiano
e donan a me
quattro anime vaganti,
come ombre, come canti,
tutti quanti,
tutti insieme:
quando mai potrò,
ritornar ad amar astentamente?
Profumo intenso,
provocato nell’immenso templio
mio antico;
petali di rose,
che svolazzan
come trepide farfalle
a suon di tuoni e di campane.
Si alzan e non smettan più
di sognare come  me a quel tempio.
Quattro venti
Entran in me,
da ogni parte della mia anima
escon senza recar danno,
tutti quanti,
tutti insieme:
quando mai potrò,
ritornar ad Amar ostentamente?



Vuoto.


Sola,
in questa stanza,
penso
all'Amore mio perduto.
Strana,
percepisco
il senso di dolci parole,
le parole d'Amore
e di accesso 
ad una vita
un po' più bella:
la paura di lasciar un vuoto,
vuoto in me,
vuoto perseverante
non se ne va,
vuoto vero,
vuoto nero
a suon di colori e magie,
luce soffusa
inscurisce la mia anima,
la mia anima non vule 
darsi alla bella vita,
di tuti i giorni.
pazza,
folle,
continuo a sognare
la mia vecchia madre partia
l’Ellenica Ellena nazione 
che lascio alle spalle,
“Thalassa….”,
la canzone
che mio padre mi cantava:
il mare, mi diceva,
voleva dire la parola
in quella mia lingua madre,
ma un vuoto tremendo,
un vuoto oscuro,
vuoto nascente,
vuoto impaziente,
non mi lasciò via d’uscita,
in questa mia vita,
la mia vita ostinata.



Tradire.


Tradire
un'emozione,
il ricordo,
di un amore,
di te;
lasciare
uno spirito,
morire
l'addio fugace;

respirare
il fuoco 
della passione,
amante rivale
dell’odio,
quale ancora di salvezza,
ed umile speranza,
dell’amore;

Ridare,
una libertà,
al mio cuore
ormai impassibile
al suo destino,
futuro,
vicino
immobile pensiero,
di ali nel cielo
il giorno
ed occhi stellati la notte,
come i tuoi
verso me 

fonte : http://www.calypso.it/web4/poesia/poesia151.htm 

martedì 20 febbraio 2001

RACCOLTA POESIE DI SAMANTHA BULDRINI SU "SPAZI LIBERO"



Poesie di Samantha Buldrini Kanalis
Spazio Libero

Scrive poesie e canzoni dal 1996. Il suo amore verso l'arte l'ha spinta ad esibirsi più volte in pubblico, recitando le sue poesie.
Ha partecipato a diversi concorsi letterari, ottenendo significativi riconoscimenti. Ama la letteratura, la filosofia e soprattutto la Grecia, fonte costante d'ispirazione nei suoi versi e nella sua vita.


PIOGGIA
Cupa,
insolita pioggia di primavera,
quand'è che la tua
or più grigia sorte,
sfiorerà di nuovo la mia asciutta pelle?;
ancora,
ti ostini a scendere,
grigia come cupidigia
scura come lo pianto,
il pianto mio
si protrae lungo
lo viso mio.

Acida,
aspra goccia d'acqua,
quand'è che t'asciugherai
sul terreno ormai umido
delle strade cittadine?;
di novo scendi
e riscendi
senza fermarti mai.

Quanta ostinazione,
quanto armonioso fluttuare
di trepide
goccioline amare,
amare come il vento
nel cielo di primavera,
amare
come le grigie nuvole
alte ed ammassate;

quanta depressione
quanta solitudine umana
si respira
ora tra gli uomini
che mi circondano,
che mi avvicinano
e mi allontanano
come fossi tempesta in mare,
tempesta di pioggia,
non s'arresta.

FOGLIE D’AUTUNNO

Fresche d’inverno,
secche d’estate,
fiorite la primavera,
foglie d’autunno
cader dall'albero
che rizzato sta,
anche lui aspetta
il freddo ed il gelo;

calme d'inverno,
arzille d’estate,
pimpanti la primavera,
foglie d’autunno
non più sfoggiar,
il dolce mantello estivo,
che or scivolar
con esse,
dolcemente a terra.

Pallide d’inverno,
profumate d'inverno,
profumate d’estate
ammaliate la primavera,
foglie d'autunno,
scioglier candidamente
la lor tiepida
e pur fioca
luce,
scivolar dolcemente
in un lungo letargo
infinito;

dormiglione d'inverno,
sveglie d’estate,
sognanti la primavera,
foglie d'autunno,
coricarsi,
cadendo nel più basso,
nella gentil dimora
che ansiosa le attende,
la terra.

AMANTI

Voi,
umili umani
innamorati;
voi
vi amaste un tempo
ed Io, fili tenace
amica e mediatrice.

Voi,
astuti
amanti borghesi
feroci;
voi
avete oltraggiato
la mia nobile vita,
mentre Io, fui sincera
altresì con voi,
un tempo.

Or solo voi,
avete ingiustamente
giudicato la mia anima,
la mia persona
nel tempo in cui
Io stessa
Vi aiutai.

Ricordo,
il mio pensier
sincero di felicità
alla vostra innata benevolenza
nei miei confronti
alle or dannate vostre
menti.

Quanta invidia,
quanta gelosia
che credevo casta!;
quanta rabbia,
quanta ingiustizia
or sento in me....

Mi armerò,
lotterò per la mia anima,
anch'essa appartiene a me;
chiederò giustizia
e lotterò,
dovessi morire
or qui,
miei Amanti.

PENSIERO D'AMORE

Ora,
un forte pensiero d'Amore
nella mia mente
solo per te;
esso non muore,
vive da tempo
e come un lampo
un'emozione forte,
in me,
sempre per Te.
Per sempre
esso vivrà
come ora,
nella mia mente.

Giorno e notte,
il tuo viso,
il tuo sguardo
vedo;
nulla,
neppur il dolor
non sento
alla tua lontananza,
mi scoraggia.

Nella gioia
nel dolore,
un'immagine tua
in me appare;
i miei occhi son cupi,
son tristi
in ogni istante
della mia vita;
più forte,
più leggiadro
di codesto Amore,
questo pensiero,
pensiero d'Amore.

SONO UNA DONNA

Sono una donna,
dagli occhi e lo sguardo
strano,
perso,
nel freddo, questo inverno,
che ora c'è.
Sono una donna,
dai vestiti sempre lunghi,
dai capelli or lunghi,
la gonna,
lunga,
mi obbligano a portarla nella chiesa,
tutta bianca,
bella ed ortodossa.
Sono una donna,
So esser alla pari di ogni uomo,
cerchi di tradurre il mio pensiero.
Sono una donna,
vesto di bianco
colore,
candore
e passione
che conosco,
si rivela
ora in me.
Sono una donna,
innamorata,
forse amata,
ma sicuramente son dannata,
pazza d'Amor puro,
testardamente mi lascio andare
e cado in un vortice d'Amor puro;
timida ed irrequieta testardamente ambigua,
come la mia vita,
sono tale,
sono una donna.

VENTO INCOSTANTE

Cade la pioggia dal cielo,
ornai nero;
e con fretta
ella si squaglia,
sulla nostra terra
ormai umida e secca;
si copre il sole,
sormontato
dalle grigie nuvole
che lente attendon
anch'esse,
il loro tempo;
tutto or tace,
l'erba cresce,
ma tempestiva s'arresta
e d'esser spazzata via attende,
dal più forte di tutti gli agenti,
lo vento,
anch'esso incostante.

PER TE

Dolce profumo d'Amore innato,
al tuo vellutato candor
Io m'aggrappo,
mi rivesto di gioia incantevole,
tua innata bellezza,
colma la carezza beata,
che io sognai su ti te;
Amore fatato,
luce dorata,
quando dovrò orsù
ancor passar di tempo,
a lo tempio mio incantato?
Arte soave
e pura,
la tua
ma struggente e graffiata
appare a me,
così fugace ed affrettato:
perché questo mio amor per te,
appare così incantato?;
perché questo mio pensar grandioso
e radioso su di te,
aver Io,
quando poi
come sempre
tutto ciò non m'è ripagato?
Bello ed infinitamente affascinante,
mi lasci cadere in un vortice
d’Amore fugace ed inaspettato,
sognato ma mai posseduto
qual è dunque la causa
di tanta stranezza?;
or pensante mi chiedo
la ragion di tanta amarezza e solitudine,
che respiro in me,
or per te;
or ti vedo,
tu, davanti a me:
ma perché?
Perché continuare a sognare,
ed ignorare questo misterioso Amore?

TRADIRE

Tradire
un’emozione,
il ricordo
di un Amore,
di Te;

lasciare
uno spirito,
morire
l'addio fugace;

respirare
il fuoco
della passione,
Amante rivale
Dell'odio,
quale ancora di salvezza,
ed umile speranza,
dell'Amore;

Ridare,
una libertà,
al mio cuore
ormai impassibile
al suo destino,
futuro,
vicino
immobile pensiero,
di ali nel cielo
il giorno
ed occhi stellati la notte,
come i tuoi
verso me.

QUATTRO VENTI

Ancora di salvezza,
la mia vita orsù sciupata;
mi ritrovo or qui,
immersa nei mie pensieri,
una bella donna d'oltremare fui,
un tempo,
che tutti gli uomini volevan aver;
ninfa dell'olimpo,
bella ed infinitamente affascinante.
Quattro venti,
d'Amore,
quattro venti,
tiran nel mio cuore,
i problemi saltan fuori
tutti quanti,
tutti insieme:
quando mai potrò,
ritornar ad amare ostentatamente?
Luce e tristezza,
candida carezza
A mio padre feci,
quando andai via da Atene,
oggi qui tra catene,
pesanti della vita
mi ritrovo sola,
mi ritrovo stordita
in una strada
senza via d'uscita.
Quattro venti
intrecciati,
l'un l'altro si mischiano
e donan a me
quattro anime vaganti,
come ombre, come canti,
tutti quanti,
tutti insieme:
quando mai potrò
ritornar ad Amar ostentatamente?
Profumo intenso,
provocato nell'immenso tempio
mio antico;
petali di rose,
che svolazzan
come trepide farfalle
a suon di tuoni e di campane
si alzan e non smetton più
di sognare come me a quel tempio.
Quattro venti
sapienti,
entran in me,
da ogni parte della mia anima
escon senza recar danno,
tutti quanti,
tutti insieme:
quando mai potrò,
ritornar ad Amar ostentatamente?


VUOTO

Sola,
in questa stanza,
penso
all'Amore mio perduto.
Strana,
percepisco
il senso di dolci parole,
le parole d'Amore
e di accesso
ad una vita
un po' più bella:
la paura di lasciar un vuoto,
vuoto in me,
vuoto perseverante
non se ne va,
vuoto vero,
vuoto nero
a suon di colori e magie,
luce soffusa
scurisce la mia anima,
la mia anima non vuole
darsi alla bella vita,
di tutti i giorni.
Pazza,
folle,
continuo a sognare
la mia vecchia madre patria
L'Ellenica Ellena nazione
che lascio alle spalle,
“Thalassa …”
la canzone
che mio padre mi cantava:
il mare, mi diceva,
voleva dire la parola
in quella mia lingua madre,
ma un vuoto tremendo,
un vuoto oscuro,
vuoto nascente,
vuoto impaziente,
non mi lasciò via d'uscita,
in questa mia vita,
la mia vita ostinata.
fonte: www.poesia.cc/poesie_di_samantha_buldrini_kanalis.html